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un dettaglio invisibile che fa durare un impianto

Aggiornamento: 3 giorni fa

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Negli ultimi anni, la gestione della salute peri-implantare è diventata un tema sempre più centrale nella ricerca e nella pratica clinica. Un recente studio, pubblicato nel prestigioso Journal of Biomedical Materials Research, ha messo in luce un aspetto tecnico che spesso viene trascurato: la rugosità e la topografia della porzione coronale degli impianti dentali e il loro ruolo nel rischio di infezioni peri-implantari. Articolo

disponibile qui.


Cosa ha evidenziato lo studio

In sintesi, lo studio ha confrontato due impianti premium dotati di una superficie coronale “dual acid-etched” (DAE) con altri marchi commerciali. I risultati principali sono:

  • Esiste una soglia critica di rugosità (roughness) al di sopra della quale l’adesione batterica aumenta significativamente.

  • Le superfici DAE, progettate intorno a questo valore soglia, mostrano livelli di adesione batterica comparabili alle superfici lisce pur mantenendo un buon livello di osso crestale, caratteristica tipica delle superfici più ruvide.

  • L’implicazione pratica è che non basta “una superficie rugginosa perché l’osso tenga meglio”: se la rugosità è troppo elevata nella zona coronale, potremmo favorire batteri, infiammazione e quindi compromissione a lungo termine dell’impianto.


Perché è rilevante per i pazienti

Dopo quasi venti anni di esperienza diretta, ritengo che questa evidenza arricchisca e confermi alcune delle scelte già operative nei miei protocolli implantari.

  1. Selezione del sistema implantare

    Quando posso, scelgo impianti che integrino design e superficie in funzione della salute a lungo termine del tessuto peri-implantare, non solo della facilità chirurgica o del costo.

  2. Pianificazione e comunicazione con il paziente

    Spiegare al paziente che l’impianto non è “solo un chiodo nell’osso” ma un sistema biologico complesso non è semplice, Infatti l’adesione batterica, l’osso crestal, la qualità dei tessuti molli sono tutti fattori che incidono nella buona riuscita dei nostri lavori.

  3. Protocollo di manutenzione e follow-up

    Ovviamente anche la migliore superficie non elimina il bisogno di controllo, igiene professionale, e comportamento corretto del paziente. In accordo con quanto riportato da altri studi che evidenziano la crescente prevalenza di mucosite e peri-implantite, è fondamentale un programma attivo di manutenzione.


Due “take-away” per il paziente

  • Un impianto ben progettato e ben integrato può avere ottime probabilità di successo. La “giusta” superficie coronale può contribuire a ridurre il rischio di infiammazione o perdita ossea.

  • Ma nessun impianto è “senza manutenzione”: la cura domiciliare e le visite regolari sono imprescindibili.


Dott. Stefano Deplano

Chirurgia Implantare Avanzata

Dental360


Dental360 utilizza queste evidenze non solo come “argomento tecnico”, ma come guida concreta nella selezione degli impianti, nella spiegazione al paziente e nella definizione del percorso di cura. Se vuoi saperne di più passa a trovarci o scrivici.

 
 

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